"Io non mi sono mai pentito nella mia vita d'aver fatto l'indomani quello che potevo fare oggi." (GUARESCHI)

venerdì 30 luglio 2010

Quando è tempo di fermarsi.

Ho sempre pensato che sia inutile andare lontano a cercare le risposte ai nostri problemi: quelli ti aspettano sempre, fedeli, al tuo ritorno. Ma a volte le circostanze sono diverse, e un viaggio è opportuno.
Capita, ad esempio, quando la vita ci porta improvvisamente a un crocevia, e non c'eravamo preparati; chissà perchè, la cartografia dell'esistenza non corrisponde quasi mai alle nostre pianificazioni.

E' una fortuna, in questi momenti, trovarsi in un periodo propizio ai viaggi, e avere l'opportunità rara di potersi porre in un'ottica da spettatore.
Allontanare l'inquadratura e assummere la prospettiva dell'osservatore, caratterizzata da quel minimo di distacco che permette un po' di oggettività.

Tempo.

Ore per riflettere, sedimentare, metabolizzare.

Giorni che durano più di unn flash, non travolti da orari, impegni incombenze, fretta...E' già passata un'altra settimana?

Altre angolazioni. Altre atmosfere.
Meglio un viaggio a lungo sognato, magari un parziale ritorno (stesso Paese, altre località), per riscoprire magie conosciute e serbate con cura, e integrarle con nuovi incantamenti.

Concediti qualche giorno per scollegarti completamente. Riposati fino all'ubriachezza, concediti i piccoli piaceri che preferisci.

Riprendi timidamente i contatti con te stesso, trattati come un ospite di riguardo, come un figlio.

Le stagioni si sono susseguite e gli avvenimenti hanno preso vita propria. Una parte di te si è defilata discretamente, lasciando via via il posto a qualcun altro, qualcos'altro. E' ora di tornare indietro a prenderla, prima che perda ogni interresse alla cosa: ha fatto un buon lavoro, ma ora è il momento di ricompensarla.

(Scritto un anno fa, per un'amica, pochi giorni prima che il crocevia toccasse a me. E' proprio vero che insegnamo meglio ciò che più abbiamo bisogno di imparare.)

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