"Io non mi sono mai pentito nella mia vita d'aver fatto l'indomani quello che potevo fare oggi." (GUARESCHI)

venerdì 30 luglio 2010

Quando è tempo di fermarsi.

Ho sempre pensato che sia inutile andare lontano a cercare le risposte ai nostri problemi: quelli ti aspettano sempre, fedeli, al tuo ritorno. Ma a volte le circostanze sono diverse, e un viaggio è opportuno.
Capita, ad esempio, quando la vita ci porta improvvisamente a un crocevia, e non c'eravamo preparati; chissà perchè, la cartografia dell'esistenza non corrisponde quasi mai alle nostre pianificazioni.

E' una fortuna, in questi momenti, trovarsi in un periodo propizio ai viaggi, e avere l'opportunità rara di potersi porre in un'ottica da spettatore.
Allontanare l'inquadratura e assummere la prospettiva dell'osservatore, caratterizzata da quel minimo di distacco che permette un po' di oggettività.

Tempo.

Ore per riflettere, sedimentare, metabolizzare.

Giorni che durano più di unn flash, non travolti da orari, impegni incombenze, fretta...E' già passata un'altra settimana?

Altre angolazioni. Altre atmosfere.
Meglio un viaggio a lungo sognato, magari un parziale ritorno (stesso Paese, altre località), per riscoprire magie conosciute e serbate con cura, e integrarle con nuovi incantamenti.

Concediti qualche giorno per scollegarti completamente. Riposati fino all'ubriachezza, concediti i piccoli piaceri che preferisci.

Riprendi timidamente i contatti con te stesso, trattati come un ospite di riguardo, come un figlio.

Le stagioni si sono susseguite e gli avvenimenti hanno preso vita propria. Una parte di te si è defilata discretamente, lasciando via via il posto a qualcun altro, qualcos'altro. E' ora di tornare indietro a prenderla, prima che perda ogni interresse alla cosa: ha fatto un buon lavoro, ma ora è il momento di ricompensarla.

(Scritto un anno fa, per un'amica, pochi giorni prima che il crocevia toccasse a me. E' proprio vero che insegnamo meglio ciò che più abbiamo bisogno di imparare.)

domenica 11 luglio 2010

Buona estate!

Nonfacciamoci sfuggire un'altra estate...

E' quasi metà luglio. Già?
Da più di un mese ho sistemato una sdraio sotto il faggio e , tra i rami e le foglie, una lanterna. Sopra la poltrona, una coperta di cotone jacquard comprata a Parigi un paio di vite fa.
Non ci ho ancora passato una singola mezz'ora.
Ho fatto una sola cenetta in terrazza, e senza neanche metterci le luccioline prese in prestito dagli addobbi natalizi, che fanno tanto festa...
I miei fiori prosperano, più grazie alla loro natura generosa che alle mie stanche cure, che Dio li benedica per la loro generosità.
Non per fare del terrorismo, ma tra un mese o poco più sarà ferragosto, staremo già pianificando il rientro al lavoro, sperando in un settembre un po' più ottimista.
Rientriamo la sera liquefatti, ci spalmiamo davanti all condizionatore, sveniamo sul divano.
Desidero ricordarmi che di questo mese, questo specifico mese di luglio del 2010, non ne avrò altri: queste sere fresche in terrazza, con la mia magnifica lanterna accesa e una gnometta di quasi 6 anni che mi si affaccenda intorno, e la mia gattonzola di 7 mesi che caccia grilli e mollette da bucato, sono preziose e irripetibili.
Nell'ultimo anno ho dovuto imparare in modo profondo che sì, i rimpianti sono perfettamente inutili, ma che per convivere con la loro inutilità ci vuole dell'energia, energia che fatalmente sarà sottratta a impieghi più utili o almeno più piacevoli. Meglio cercare di non rimpiangere tutte le estati che ci scivolano addosso senza costruirci momenti d'incanto: passeggiate in centro con le dita dei piedi al vento e i pantaloni corti, chiacchierate serali all'aperto, ciucciando una granita, mezz'orette di lettura sotto l'ombrellone, lunghi, e sottolineo lunghi, pomeriggi, quando alle cinque hai ancora la vita davanti e non già la sera...
BUONA ESTATE!